L’allarme dei senatori Ruotolo e Presutto, del referente di Libera Campania Giuliani e dello scrittore De Giovanni
Intorno alle 4 di questa mattina una bomba è esplosa tra via Luigi Crisconio e vico Lepre, a pochi passi dall’ospedale Villa Betania. Siamo al quartiere Ponticelli, area est di Napoli. La detonazione non ha ferito persone, ma arrecato danni a cinque automobili in sosta nei pressi del luogo. Dalle prime ricostruzioni l’ordigno sarebbe stato depositato in un cassonetto dei rifiuti. Per questo sul posto sono stati rinvenuti rifiuti anche a distanza dal cassonetto. La Polizia per ora non tralascia nessuna pista.
L’ipotesi di maggior peso in queste prime ore interessa la camorra. Nelle ultime settimane il quartiere dell’area orientale è tornato ad essere teatro di scontri tra clan. Lo scorso 14 marzo due giovani pregiudicati erano rimasti feriti a colpi di pistola in un duplice agguato. Il 29enne Giulio Fiorentino – deceduto al pronto soccorso – ed il 23enne Vincenzo Di Costanzo, che ha scampato ulteriori pericoli dopo essere stato sottoposto ad un’operazione d’urgenza.
Si dicono preoccupati il senatore Sandro Ruotolo, il referente di Libera Campania Fabio Giuliani e lo scrittore Maurizio De Giovanni. Ricordando anche l’omicidio di un 78enne a Fuorigrotta di qualche giorno fa e quanto sta avvenendo nel quartiere dell’area nord Miano. «Disarmiamo Napoli – affermano – vuol dire innanzitutto porre nell’agenda del governo la questione criminale. Ma la liberazione di Napoli dalla morsa dei clan passa soprattutto per Napoli. Il lavoro è l’antidoto alle mafie. Le mafie non portano sviluppo. Bisogna abbattere i muri che separano centro e periferie, Posillipo e Ponticelli, società civile e Istituzioni. Occorre fare squadra, metterci in rete, riconnettere Napoli nella lotta contro le camorre».
Sulla vicenda è intervenuto anche il senatore del M5S Vincenzo Presutto. «La magistratura e le forze dell’ordine svolgono un lavoro encomiabile, così anche la società civile reagisce e non da oggi alla camorra. Quindi, un’azione forte diventa necessaria proprio perché c’è già un terreno fertile di legalità e voglia di riscatto sociale e di libera iniziativa economica che non si piega alle richieste estorsive». Il senatore ha poi invitato il ministro dell’Interno Lamorgese ad una visita a Napoli per dare un segnale della presenza dello Stato.
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