L’Honduras è tra i cinque Paesi più rilevanti a livello mondiale per la produzione di caffè. L’emergenza da Covid-19 (ad oggi sono 40mila i contagi accertati) sta creando non poche difficoltà ai piccoli produttori di caffè. Per questo l’ong milanese Acra sta distribuendo kit igienici nelle comunità rurali del caffè. Ad oggi sono già stati distribuiti 5.600 kit. L’organizzazione ha inoltre distribuito visiere di protezione, mascherine NK95, e un gallone di gel antibatterico nei 60 uffici dell’Instituto Hondureño del Café.

L’emergenza sanitaria non ha fermato il Programma CafèyCaffè. Un programma che coinvolge anche il Movimento Africa ’70 (capofila) e Cefa che operano rispettivamente in El Salvador e Guatemala. Nato nel 2016, il progetto è teso migliorare il tenore di vita dei piccoli produttori di caffè delle comunità rurali di montagna. Finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo il programma sta riducendo la vulnerabilità socioeconomica dei produttori, fornendo loro assistenza tecnica e rafforzando la sostenibilità delle colture. Sono 125mila le famiglie di produttori iscritte al registro di IhCafe interessate dal programma.

Il settore della produzione del caffè richiede sempre più una maggiore professionalizzazione. Per questo Acra forma i produttori. Durante l’emergenza i corsi si sono svolti online. Circa 150 tra produttori e tecnici hanno seguito la formazione. Tra chi ha seguito i corsi di Acra c’è Evelyn Tabora. «La mia soddisfazione più grande ora è produrre e preparare il mio caffè con la certificazione internazionale che ho ottenuto con il corso di formazione di Acra e CafèyCaffè. Il mio obiettivo futuro è vendere sul mercato estero».