Calabria, negato il diritto di voto

Calabria, negato il diritto di voto

Il fatto si è verificato in un seggio di Lamezia Terme, scelto da Nunzia Coppedè per una maggiore accessibilità

La legge 15 del 1991 consente agli elettori con disabilità fisica di recarsi in un seggio diverso dal proprio. Alla persona basta avere una certificazione medica dell’Asp che attesti i motivi legati all’impossibilità o alla ridotta capacità di deambulazione. Domenica 25, in occasione delle Politiche, questa legge in Calabria non è stata applicata. Almeno in un seggio. Quello di Lamezia Terme dove si è presentata la presidente regionale di Fish, Nunzia Coppedè. Il presidente del seggio in questione le ha negato il diritto al voto, dicendo di non conoscere quella legge. E dunque, di fatto, non applicandola. Un fatto «gravissimo», come ha sottolineato l’assessore alle Politiche sociali della Regione Calabria e neo senatrice, Tilde Minasi.

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Il seggio era stato scelto dalla Coppedè in quanto accessibile alla sua carrozzina. Ma il presidente di quel seggio si è opposto, negandole il diritto di voto. «Quanto accaduto domenica a Lamezia Terme è estremamente grave e pone, da un lato, la necessità di ripensare alle modalità di scelta dei presidenti e scrutatori per le elezioni, dall’altro, ancora una volta, il problema culturale legato alla disabilità», ha dichiarato la Minasi. Dopo una lunga battaglia la presidente di Fish Calabria è riuscita a votare. Ma «assistere a episodi come questi ci fa capire come la strada da percorrere sul piano della sensibilizzazione e della conoscenza è ancora lunga», ha aggiunto la Minasi.

@dalsociale24

(foto Antonio Balasco)

Redazione
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