Operazione contro la camorra, 59 arresti

Operazione contro la camorra, 59 arresti

I dettagli sono stati illustrati dal procuratore di Napoli Giovanni Melillo e dal comandante del Ros Pasquale Angelosanto

I carabinieri del Ros questa mattina hanno eseguito 59 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura distrettuale. Le persone tratte in arresto sono accusate a vario titolo di associazione mafiosa, concorso esterno, corruzione elettorale, estorsione. Tre i clan colpiti dal’operazione: Ranucci, Verde e Puca. Tutti operanti nel comune di Sant’Antimo, a nord di Napoli. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati in conferenza stampa dal procuratore di Napoli Giovanni Melillo e dal comandante del Ros Pasquale Angelosanto.

Le indagine svolte dal reparto anticrimine di Napoli sono durante oltre due anni. Dall’ottobre 2016 al gennaio 2019. Dal lavoro degli inquirenti è emerso l’interesse criminale sa in ambito imprenditoriale che politico. Tra le persone destinatarie dell’ordinanza di custodia cautelare anche tre fratelli del senatore Luigi Cesaro. Nello specifico il loro legame è stato ricondotto agli affari del clan Puca nel centro polidiagnostico Igea e nella galleria commerciale Il Molino. Dalle indagine è emerso che i fratelli Cesaro erano titolari delle imprese assieme al capoclan Pasquale Puca, detto Pasqualino ‘o minorenne.

Le attività investigative hanno appurato il condizionamento delle elezioni comunali del Comune di Sant’Antimo del giugno 2017, sciolto il 20 marzo per infiltrazioni mafiose. Gli inquirenti hanno ricostruito l’attività di voto di scambio. 50 euro per ogni voto attribuito ai candidati del centrodestra, che, nonostante l’azione criminale, erano stati poi sconfitti al ballottaggio. Nonostante la confitta elettorale le organizzazioni criminali del territorio hanno continuato a mantenere il controllo sull’ufficio tecnico del Comune attraverso la conferma nel ruolo di responsabile di Claudio Valentino.

Coinvolti nelle indagine anche due marescialli dei carabinieri che avevano prestato servizio presso la Tenenza di Sant’Antimo. Per uno è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Per l’altro, in servizio fuori provincia, l’interdizione dal pubblico ufficio. Nell’operazione sono inoltre stati sequestrati bene beni mobili ed immobili per un valore stimato di 80 milioni di euro. Tra questi 194 unità, tra le quali abitazioni, uffici, magazzini, autorimesse. Ma anche 27 terreni, ubicati tra le province di Napoli, Caserta, Frosinone e Cosenza, 9 società, 3 quote societarie, 10 autoveicoli e 44 rapporti finanziari.

Ciro Oliviero

Redazione
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