Ad oggi sono oltre 30 mila le persone over 70 che, solo in Campania, sono affette da malattie delle valvole cardiache
Le malattie delle valvole cardiache sono accompagnate da sintomi che aumentano con l’età come affaticamento, affanno, difficoltà a fare le scale. Malattie che colpiscono oltre il 12 per cento della popolazione over 65. Malattie che in Campania sono in costante aumento a causa dell’invecchiamento della popolazione. E in generale in tutto il Paese. Ad oggi sono oltre 30 mila le persone over 70 che ne sono affette solo in Campania. Le strutture ospedaliere regionali però rispondono positivamente, anche grazie alla ripresa immediata dei pazienti, che non sempre necessitano dell’intervento chirurgico per la sostituzione della valvola danneggiata.
«Oggi riusciamo a correggere alcuni di questi disturbi senza intervento chirurgico a cuore aperto, ma con dispositivi all’avanguardia che stanno rivoluzionando il trattamento delle malattie valvolari cardiache», come ha spiegato Arturo Giordano, direttore dell’Unità Operativa di Interventistica Cardiovascolare del centro di eccellenza Pineta Grande di Castel Volturno. «La disponibilità di soluzioni innovative e minimamente invasive per curare malattie importanti e invalidanti come la stenosi aortica e l’insufficienza mitralica è fondamentale. Il sistema di impianto di valvola aortica di ultima generazione che abbiamo adottato ci pone all’avanguardia in Italia e ci aiuta ad affrontare casi anche estremamente complessi», ha aggiunto Giordano.
Una posizione rassicurante, anche dati gli ultimi dati pubblicati dalla Società Italiana di Cardiologia Invasiva. Secondo il Gise il Pineta Grande Hospital è presente nella classifica nazionale fra i primi cinque centri che eseguono interventi transcatetere mininvasivi sia sulle valvole aortiche (oltre 200 nell’anno) che su quelle mitraliche (circa 50). Quella unità è inoltre la prima struttura in Italia ad aver impiantato la nuova valvola aortica transcatetere Navitor dell’azienda americana Abbott, dopo la certificazione europea arrivata lo scorso maggio.
Giordano invita i pazienti affetti da queste patologie, ed i cittadini in generale, a sottoporsi a controllo. L’allontanamento dagli ospedali causato dalla pandemia «per molte branchie ha determinato un aumento di mortalità e di morbidità; in particolare per la cardiologia stimiamo in diverse migliaia il numero di pazienti che hanno presumibilmente perso la vita perché non curati per tempo. I pazienti devono tornare a controlli perché intervenire troppo tardi può essere grave e non risolutivo».
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