La lettera di Cgil, Libera e Legambiente Campania alla giunta De Luca
Le temperature tendono ad aumentare ogni anno sempre più. E l’estate nei campi può essere fatale per i braccianti agricoli. Come nel caso di Camara Fantamadi 27enne originario del Mali, stroncato da un malore dopo aver lavorato oltre quattro ore sotto al sole cocente un mese fa. Dopo quei fatti il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha emanato un’ordinanza che vieta di lavorare tra le 12.30 e le 16 fino al 31 agosto. Prima della sua ordinanza avevano firmato provvedimenti similari anche il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, ed il primo cittadino di Nardò, Pippi Mellone. Sulla scorta di questo precedente Cgil, Libera e Legambiente Campania hanno scritto alla giunta De Luca per chiedere di adottare un provvedimento simile.
Nella missiva indirizzata al presidente della Regione Campania e all’assessore all’Agricoltura Nicola Caputo, si chiede di mettere «freno ai lavori svolti in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle 12 alla 16, in particolar modo rivolto al settore dell’agricoltura, soprattutto nei giorni in cui la colonnina del mercurio tocca picchi elevati». Anche in virtù dell’allerta meteo diramata quest’oggi dal bollettino della Protezione civile che segnala un aumento delle temperature di 7-8 gradi da domattina alle 8 e fino alle 20 di giovedì 29 luglio.
«La prevenzione, a tutti i livelli, è senza alcun dubbio l’elemento chiave per contrastarne gli impatti, ma accanto a quello bisogna intervenire rimodulando gli orari di lavori di chi opera nei settori più esposti come l’agricoltura e l’edilizia. E bloccando le lavorazioni nelle ore di punta come fatto nella Regione Puglia. Per questo – si legge ancora nella nota congiunta – riteniamo che un provvedimento regionale, in questo momento, non sia solo urgente ma costituisca un atto di civiltà nei confronti di migliaia di lavoratori e lavoratrici essenziali».
@dalsociale24
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