Campania, legge su beni confiscati

Campania, legge su beni confiscati

L’intervista al consigliere regionale Vincenzo Viglione

Due giorni fa la 6 Commissione consiliare permanente del programma annuale della Regione Campania ha completato il percorso di attuazione della legge regionale in materia di riutilizzo dei beni confiscati alla camorra. Con il consigliere regionale del M5S, Vincenzo Viglione, abbiamo parlato dei nuovi aspetti della legge.

Cosa cambia nella gestione dei beni confiscati dopo il completamento del percorso della legge regionale in materia di riutilizzo dei beni?
«In termini di gestione il quadro viene migliorato innanzitutto dalla possibilità da parte dei comuni che hanno beni confiscati sui loro territori di attingere a fondi regionali per i lavori di ristrutturazione dei beni. Elemento fondamentale per far fronte alle condizioni di abbandono e degrado che caratterizzano gli immobili confiscati che vengono affidati ai comuni. C’è poi il sostegno a chi intende avviare delle startup sui beni confiscati e a chi già opera sugli stessi, tutto finalizzato al potenziamento di quella rete di economia sociale che rappresenta un obiettivo imprescindibile nel quadro generale di lotta alle mafie».

A quanti progetti saranno destinati i 500 mila euro per l’avvio di startup nei beni confiscati?
«Il limite massimo è di dieci progetti, se ciascuno degli stessi impiega il limite massimo di finanziamento che è pari a 50 mila euro. Ma potrebbero essere di più ovviamente se la cifra richiesta per ciascun progetto è più bassa. Chiaramente i numeri detti così non sono entusiasmanti, ma è fondamentale strutturare un sistema sul quale contiamo di far confluire ulteriori fondi».

Che tempi prevede per l’emanazione dei bandi?
«Personalmente mi auguro che i tempi per la pubblicazione dei bandi siano rapidi come quelli che ci hanno consentito di approvare nei tempi stabiliti il piano strategico triennale e la programmazione annuale, e magari di poter dare la possibilità ai soggetti interessati di partecipare ai bandi entro un paio di mesi. Se ciò non avviene sarò il primo a sollecitare la giunta regionale a provvedere, e non per me ovviamente, ma da un universo che ha atteso e attende risposte concrete in questo settore centrale nella lotta alle mafie».

Ciro Oliviero

Redazione
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