Lo dice l’anticipazione del terzo capitalo del rapporto Caritas condotto con Legambiente
Campania e Lombardia sono spesso alle classifiche delle regioni. In questo caso entrambe sono in testa a delle graduatorie negative. La Campania si conferma maglia nera per i reati ambientali per il 25esimo anno consecutivo con 3.862 reati accertati, 4.279 persone denunciate, 1.520 sequestri e 24 arresti. Buona presenza di superficie di aree protette, performance significative da parte di imprese che investono in green, numero di contratti attivati nei green jobs rappresentano invece le principali risorse ambientali regionali.
Il dato emerge dall’anticipazione al report di Caritas Italiana sulla povertà presentata sabato scorso. Nello specifico il terzo capitolo, intitolato “Verso un’ecologia integrale: un percorso di ricerca”, anticipa alcuni risultati dell’indagine condotta da Legambiente e Caritas sulle disuguaglianze socio-ambientali. La ricerca intende evidenziare e incrociare le fragilità e le potenzialità sociali e ambientali delle regioni italiane.
Nell’anticipazione del rapporto, la cui uscita completa è prevista per maggio 2020, si legge anche il primato della Lombardia nel consumo di suolo, per inquinamento dell’aria da Pm10, e per emissione di diossine e presenza di stabilimenti a rischio d’incidente rilevante. Fa da contraltare il primato, questa volta positivo, della produzione di energia da fonti rinnovabili, numero di contratti avviati per i cosiddetti green jobs e per quantità di frazione organica avviata al compostaggio.
Un primato negativo spetta anche alla Sardegna per numero di siti contaminati da bonificare. La Toscana invece di classifica prima per forte fragilità del territorio, intesa come percentuale di superficie esposta al rischio di alluvioni e frane. Dal 2015 al 2018 in concomitanza con la crescita della povertà crescono i fenomeni di degrado ambientale, a cominciare da quelli causati dai cambiamenti climatici.