I pazienti oncologici non avranno più l’obbligo di comunicare le patologie pregresse in sede di rinnovo di contratti di assicurazione
Il termine è ostico ma interessa più di 3 milioni di malati oncologici nel Paese. Parliamo dell’oblio oncologico che con una legge ieri è stato parzialmente cancellato. Il testo approvato costituirà infatti il nuovo quadro normativo in materia di diritto all’oblio per le persone affette da patologie oncologiche prevenendone le discriminazioni e tutelando i diritti delle persone. Come dichiara la senatrice del Movimento 5 Stelle, Sabrina Licheri, «il nostro Parlamento colma finalmente un vuoto normativo rispondendo alle esigenze di tantissimi cittadini».
Come spiega la pentastellata «adesso i pazienti oncologici non avranno più l’obbligo di comunicare le patologie pregresse in sede di rinnovo di contratti di assicurazione, o per i servizi bancari e finanziari, come ad esempio la richiesta di un mutuo, purché siano trascorsi dieci anni dalla conclusione dei trattamenti terapeutici e in assenza di recidive». Inoltre, conclude Licheri «il periodo si riduce a cinque anni se la patologia è insorta prima del 21esimo anno di età. Questa legge vuole restituire dignità e tranquillità a tutti quei cittadini e quelle cittadine che hanno il diritto di riprendere la propria vita senza subire discriminazioni di alcun genere».
La legge però é stata accolta con riserva da molti. Come la showgirl Carolina Marconi che dalle pagine de La Stampa dichiara: «sono tutti contenti perché non hanno letto la legge o non sanno cosa comporti in realtà. Sicuramente é un passo avanti ma sono delusa: si sono anteposti gli interessi delle banche e assicurazioni rispetto al diritto di ricominciare a vivere. Persone come me continuano a essere costrette a vivere in sospeso da 10 anni», continua la showgirl, a cui diagnosticarono un tumore al seno. Intanto, l’oblio resta e non è ancora possibile l’adozione di bambini.
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