Cannabis light, prova legalizzazione

Cannabis light, prova legalizzazione

L’intervista a Teodoro Scardamaglio di Potere al Popolo Campania

Il tema della legalizzazione della cannabis light è tornato al centro delle cronache. Dopo che la presidente del Senato Casellati ha cassato l’emendamento alla legge di Bilancio il M5S ci riprova. Il partito di maggioranza vorrebbe inserire la proposta nel dl Milleproroghe che andrà in discussione alla Camera. Nono solo i grillini. Anche Potere al Popolo ha a cuore questo tema. Abbiamo chiesto all’esponente campano del partito, Teodoro Scardamaglio, quale è la posizione sulla questione.

Qual è la posizione di Pap sulla cannabis light?
«In un progetto radicale e antiliberista che propone una vera alternativa di società, il mondo della canapa non può mancare. Quando si parla di canapa si parla di diritto alla salute, di contrasto alle mafie, di antiproibizionismo, ma anche di potenzialità economiche, di ambiente, di ricerca scientifica, di industria tessile e alimentare. Si parla quindi anche di lavoro. Il ritorno alla coltura della canapa (con cura e potenziamento di tutta la filiera) e la sua liberalizzazione costituirebbero una vera rivoluzione culturale ed economica e potrebbero diventare il punto di partenza per la costruzione di un mondo migliore».

Qual è la posizione sulla proposta sull’uso della cannabis con un contenuto di Thc sia inferiore a 0,5 per cento che il M5S vorrebbe inserire nel Milleproroghe?
«Più che di limitazioni al Thc si dovrebbe parlare di una scoperta fatta proprio in questi giorni da un gruppo di ricercatori italiani, il Thcp una sorta di Thc potenziato dal punto di vista farmacologico, che possono cambiare completamente l’approccio della cannabis in medicina per come è stato fino ad oggi. E’ una scoperta tutta italiana che può rivoluzionare la cannabis in medicina a livello globale. E soprattutto è la dimostrazione che nel settore cannabis, anche nella ricerca scientifica, siamo tra i primi al mondo. Il problema, a livello generale, è che venga adeguatamente finanziata».

Il limbo in cui sono finite le tremila azienda che lavorano nel settore dopo la sentenza della Cassazione dello scorso luglio ha colpito anche la Campania. Quale può essere la risposta per questi imprenditori e commercianti?
«La sentenza della Cassazione e le motivazioni da essa scaturite sulla commercializzazione della canapa sativa, non sono altro che la punta dell’iceberg dei forti limiti legislativi e giuridici, la Campania dal punto di vista amministrativo non è da meno. Innanzitutto su tutto il territorio nazionale vige ancora una direttiva del ministero dell’Interno che ha ordinato la stretta sulle attività commerciali che vendono appunto prodotti a base di canapa del tutto legali. Si attende risposta dall’attuale ministro. Come Pap intendiamo procedere alla mobilitazione e alla proposta di una vera legalizzazione della cannabis non solo terapeutica in Campania, proprio a favore di coloro i quali hanno investito su questo settore commerciale o intendono farlo».

Quali sono i prossimi passi?
«Il lavoro da fare è ancora tanto, merita un approfondimento. Un’opera di informazione e di divulgazione su larga scala, a cominciare dalle scuole, una grande campagna formativa ed informativa sull’importanza di questa importante libertà, per far uscire anche e soprattutto dal pensiero ahimè ancora diffuso che si fa accostando la marijuana al mondo delle droghe pesanti e alla dipendenza. Fornire alla cittadinanza molti più elementi didattici e pubblicitari sulla materia».

Ciro Oliviero

Redazione
ADMINISTRATOR
PROFILE

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Skip to content