I murales per le vittime di camorra

Nei giorni scorsi sono stati inaugurati i murales per Marcello Torre a Pagani e Giancarlo Siani a Palma Campania

Marcello Torre e Giancarlo Siani non si sono mai conosciuti. Ma c’è un filo rosso che li accomuna. Sono entrambi vittime innocenti di camorra. Entrambi per aver contrastato l’azione della criminalità organizzata. Non sono stati uomini delle forze dell’ordine, né magistrati. Marcello Torre è stato colpito dalla longa manus camorristica mentre era sindaco di Pagani, in provincia di Salerno, sei mesi dopo la sua elezione il 7 agosto del 1980. Giancarlo Siani è stato assassinato il 23 settembre 1985 per i suoi articoli su camorra e malaffare a Torre Annunziata.

Marcello e Giancarlo sono accomunati per il loro impegno anticamorra, prima che questo termine fosse coniato. Per averlo portato avanti attraverso le rispettive azioni quotidiane, facendo il proprio lavoro. E da un paio di giorni sono accomunati anche dal ricordo che campeggia sui muri di due edifici. Per Torre si tratta del primo murales. Il volto suo volto è stato realizzato dall’artista Jorit alle spalle dell’auditorium Sant’Alfonso Maria de’ Liguori in via Ferrante. Un’opera fortemente voluta e finanziata dalla famiglia, in particolar modo dalla figlia Annamaria. L’opera gode anche di un contributo della Fondazione Pol.i.s. della Regione Campania e dei patrocini morali del Comune di Pagani e della Provincia di Salerno.

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A Giancarlo Siani è stato dedicato un murales a Palma Campania. Realizzata da Luca Carnevale, l’opera fiancheggia un muro dell’istituto comprensivo Vincenzo Russo in via Trieste. Il murale rientra nel progetto HUMAnhERO, con il quale Carnevale cerca di rappresentare i fatti della vita attraverso il linguaggio del fumetto. Alla presentazione il fratello del giornalista assassinato dalla camorra, Paolo Siani ha evidenziato i passi avanti compiuti verso la legalità e ha aggiunto che «la camorra tentò di zittire Giancarlo, ma ora lui parla con le voci di tanti ragazzi e ragazze».

Come tanti ragazzi e ragazze erano presenti all’inaugurazione del murales di Marcello Torre a Pagani. A quei ragazzi Annamaria Torre ha detto che domenica «è il nostro 25 aprile, di Pagani. Liberiamoci dalla mafia, dalla corruzione, da tutto ciò che ci opprime. Vi consegno mio padre, è vostro». Perché il ricordo di chi ha pagato con la vita l’impegno contro le mafie deve essere vivo in tutti quelli che seguono quei passi, perché come diceva Falcone «gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini».

@ciro_oliviero

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