Carceri, il rapporto di Antigone

Carceri, il rapporto di Antigone

Al 30 aprile 800 detenuti in più rispetto al 31 dicembre 2018

Pochi giorni fa il Garante nazionale dei detenuti è stato in visita al carcere di Poggioreale a Napoli. In quell’occasione ha potuto constatare il sovraffollamento della casa circondariale napoletana. Sovraffollamento che si estende al sistema penitenziario italiano nel XV Rapporto di Antigone presentato ieri a Roma.

I NUMERI
Dal rapporto di Antigone emerge che al 30 aprile 2019 i detenuti erano 60.439. Di questi 2.659 donne, ovvero il 4,4 per cento del totale. Rispetto al 31 dicembre del 2018 le presenze in carcere sono cresciute di 800 unità. Rispetto all’inizio del 2018 si registra un aumento di quasi 3 mila persone detenute. Rispetto al 2016 l’aumento di detenuti è di 8 mila unità. L’associazione evidenzia che con questo trend nel giro di due anni si tornerà ai numeri della condanna europea. Il tasso di affollamento infatti è quasi pari al 120 per cento. Nel rapporto si evidenzia anche che nel 18,8 per cento dei casi delle carceri visitate (85 istituti) non viene rispettato lo spazio di 3 metri quadri che spetta ad ogni detenuto.

Nonostante l’aumento dei detenuti, diminuisce la presenza, in termini assoluti e in percentuale, degli stranieri in carcere. Negli ultimi dieci anni oltre mille in meno i detenuti non italiani. Dal 34,27 per cento al 31 dicembre 2017 si è passati al 33,9 per cento al 31 dicembre 2018. Ad oggi rappresentano il 33,6 per cento. «Un calo – dice il presidente di Antigone, Patrizio Gonnella – che riguarda in particolare le comunità, come quella rumena, che negli ultimi anni hanno avuto un processo di integrazione maggiore nel nostro paese, attraverso anche i ricongiungimenti familiari, a testimoniare che il patto di inclusione paga anche dal punto di vista della sicurezza».

Alla conferenza stampa di presentazione del rapporto Gonnella ha sottolineato che quelli emersi sono dati che devono «far capire come la questione carceraria debba essere posta al centro delle attenzioni, in tutti i livelli istituzionali. Antigone a tal proposito sta lanciano la campagna “Il carcere è un pezzo di città”, che mira ad ottenere per i sindaci le stesse prerogative di visita ispettiva negli istituti di pena che attualmente spettano ad altri rappresentanti istituzionali». Ad oggi hanno risposto i sindaci di Bari, Livorno e Torino.

Redazione
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