Sebbene siano le Regioni ad avere la maggior parte dei poteri in materia ambientale anche i Comuni hanno un ruolo fondamentale
Fatti i sindaci, bisogna fare il cambiamento e dedicarsi finalmente alla tutela dei nostri territori. Domenica e lunedì sono andati al voto 1.192 Comuni. Tra questi molti capoluoghi di provincia e di regione. Come Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli. Molti potrebbero domandarsi perché un ambientalista scriva di elezioni amministrative. Sebbene siano le Regioni ad avere la maggior parte dei poteri in materia ambientale anche i Comuni hanno un ruolo fondamentale.
Basti pensare al trasporto pubblico locale, soprattutto su gomma, che rappresenta una delle fonti di inquinamento maggiori per le nostre città. Incentivare la mobilità sostenibile ed integrata deve essere una priorità delle amministrazioni che si insedieranno nelle prossime settimane. La voglia di “fare ambiente”, però, non ci deve far commettere errori gravi come quella messa in campo da alcune amministrazioni di concedere alle multinazionali del petrolio di farsi pubblicità acquistando una manciata di monopattini e bici. Questo si chiama greenwashing, un termine che sta entrando sempre più massicciamente nel linguaggio comune e nelle azioni di alcune aziende.
Altro fronte estremamente concreto sul quale agire è quello dei rifiuti. Anche in questo campo c’è una competenza regionale, ma la raccolta è in capo ai Comuni. Questi ultimi – a parte delle rare eccellenze – sono molti indietro sulla raccolta differenziata. Ci sono interi quartieri di grandi città come Roma e Napoli dove la raccolta differenziata non è ancora partita. E dove è partita è a singhiozzo. Nel 2021 questo non è più accettabile. Al riguardo, sarebbe opportuno che i Comuni si mettano insieme per costituire una linea comune. Girando molto per l’Italia per le attività di Let’s do It! Italy mi capita di vedere calendari sulla raccolta sempre più diversificati e fantasiosi. A Torino, ad esempio, dove sono stato un mese fa, l’alluminio si getta con il vetro. In molti altri Comuni, compreso quello in cui vivo, si conferisce con la plastica. Queste differenze non rendono armonioso il ciclo dei rifiuti e traggono in confusione il cittadino.
I Comuni sono inoltre fondamentali nel supporto logistico alle attività di volontariato ambientale. Come quelle che mettiamo in campo in tutta Italia con il World Cleanup Day, ma anche durante tutto l’anno. Associazioni come la nostra possono rappresentare il braccio armato delle amministrazioni locali. Certo, questo non vuol dire che bisogna puntare tutto su di noi, sia chiaro, ma possiamo contribuire enormemente nel tutelare e preservare i nostri territori. Devo spezzare una lancia a favore di diverse amministrazioni che, in alcuni casi, sposano da anni progetto come il nostro e di altre associazioni della rete. Molte altre – soprattutto quelle dei grandi Comuni – sono più lontane da questi modus pensandi e modus agendi. Ma sono proprio quelle che possono segnare maggiormente un cambiamento fattivo e concreto.
L’Italia quest’anno è stata al centro del dibattito ambientale. Prima Napoli con il G20 dei ministri dell’Ambiente. Poi Milano con la Youth for Climate e a seguire la Pre Cop 26. Sono stati appuntamenti che hanno dato slancio alle posizioni italiane. Per raggiungere gli obiettivi fissati in questi appuntamenti è fondamentale l’apporto di ognuno. Anche dei sindaci, che mettendo in pratica, i suggerimenti che ho qui elencato, possono contribuire a scrivere la storia. Una storia da scrivere subito, insieme, perché il futuro di cui molti parlano è oggi. Oggi, non domani.
@VincenzoCapasso
presidente Let’s do It! Italy
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