Quattro ore davanti al pm Vella
Quattro ore a colloquio con il procuratore aggiunto, Salvatore Vella, e i pubblici ministeri Alessandra Russo e Cecilia Baravelli. Tanto è durato l’interrogatorio della capitana della Sea Watch 3 Carola Rackete. La donna è indagata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e disobbedienza a nave da guerra.
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Come ha riferito l’avvocato Alessandro Gamberini, a seguito dell’interrogatorio non è stato convalidato l’arresto di Carola Rackete. Per il legale se vuole la donna può tornare in Germania. L’avvocato ha fatto riferimento alla querela depositata contro il ministro dell’Interno. «Che il clima di odio ci sia e che venga alimentato da dichiarazioni irresponsabili, aggressive e false come ha fatto il ministro Salvini sui social è pacifico. E noi riteniamo abbia una valenza istigatoria, perché crea, come un grosso macigno nell’acqua, grandi onde intorno a sé».
Anche Amnesty International si è mobilitata chiedendo di ritirare le accuse alla Rackete. La ricercatrice dell’organizzazione, Elisa de Pieri, ha detto che «non ha fatto nulla di male. Soccorrere vite in mare e chiedere un porto per un approdo sicuro è un obbligo contenuto nel diritto internazionale e nella legge italiana. La comandante ha contattato le autorità di tre stati europei solo per sentirsi opporre un rifiuto. Sono le autorità italiane, e con loro quelle di altri stati dell’Unione europea, ad aver violato la legge».