Undici persone della fazione Russo-Schiavone arrestate
Il clan dei Casalesi aveva messo le mani anche sulla cartellonistica pubblicitaria. Un enorme giro di affari svelato da un’operazione della Direzione investigativa antimafia di Napoli. Questa mattina gli uomini dell’arma hanno notificato undici misure cautelari ad altrettante persone legate alla fazione Russo-Schiavone. A capo del sodalizio Mario Iavarazzo, già condannato per associazione di tipo mafioso. Fino al 2010 Iavarazzo gestiva la cassa del clan dei Casalesi distribuendo gli stipendi agli associati e gestendo le estorsioni e le attività economiche della cupola.
Dopo la scarcerazione nel 2015 l’uomo aveva ripreso a gestire attività nel settore pubblicitario, anche se gli intestatari dell’impresa erano suo fratello Francesco e sua cognata. Altre quote della società erano in mano ad un secondo fratello, Michele, e al collaboratore Gennaro Esposito. Dalle indagini è emerso che anche l’imprenditore del campo pubblicitario, Armando Aprile, ricopriva un ruolo nell’attività.
Nell’operazione la Dia ha disposto il sequestro del capitale sociale pari a circa due milioni di euro. Dalle indagini è emerso che era complice di Iavarazzo anche una tipografia di Villa Literno. Tra i principali clienti della cupola criminale la Cis Meridionale, titolare del centro commerciale Jambo di Trentola Ducenta, sotto amministrazione giudiziaria.