Cidis Onlus è l’ente capofila del progetto
Al via il 6 settembre negli uffici di Cidis Onlus a Caserta una serie di appuntamenti formativi sull’affido familiare. Il percorso Mai più soli, che vede Cidis Onlus capofila, è portato avanti assieme a Refugees Welcome Italia Onlus, Asgi, cooperativa Nuovo Villaggio, Comune di Corigliano calabro, Comune di Mugnano di Napoli. Un progetto triennale che prevede la sperimentazione di pratiche di accoglienza in famiglia per i migranti giunti soli in Italia da minorenni.
«Mai più soli punta a sviluppare pratiche di accoglienza a misura di ragazzo, oltre all’accoglienza delle comunità alloggio portata avanti fino ad oggi. Vogliamo sensibilizzare i nuclei familiari, intensi in senso lato, sia per minori stranieri non accompagnati che per l’accoglienza in famiglia», racconta la referente del progetto Lidia Massi.
Il corso intende vuole dare informazioni sull’affido. Non solo sui minori stranieri non accompagnati, sui quali è previsto un focus, ma su tutti i minori. «Per i msna non è strumento facile da applicare in quanto non hanno famiglia. Noi – ha detto Lidia Massi – vogliamo sensibilizzare e informare, creare una lista di famiglie che si rendono disponibili e portare avanti il progetto in collaborazione con servizi sociali del Comune di Caserta con il quale lavoriamo da anni».
L’associazione a Caserta ha già affidato una minore nigeria di 17 anni ad una dottoressa. «Vorremmo fare di più», dice la referente del progetto. La primaria difficoltà dello strumento dell’affido familiare è il poco utilizzo. Ancor più per i msna in quanto nella maggior parte dei casi non sono bambini, ma ragazzi. L’età media va dai 15 ai 17 anni.
In Campania Cidis Onlus ha attivi sei progetti di accoglienza in famiglia di neo maggiorenni. «Progetti della durata di sei-nove mesi che permettono ai ragazzi di avere il tempo di guardarsi attorno per cercare un lavoro», dice Lidia Massi. Due di questi affidi sono attivi a Caserta, mentre gli altri sono a Napoli ed a Cava de’ Tirreni. «Cerchiamo famiglie disponibili a prendere parte al progetto. L’idea nasce dalla nostra passata esperienza di accoglienza in comunità alloggio. Questa – afferma la referente del progetto – è una reale alternativa all’accoglienza della comunità alloggio».