I senatori Ruotolo, De Petris, Errani, Mirabelli e Valente hanno depositato un’interrogazione al ministro dell’Interno sugli affari del clan D’Alessandro
Gli ultimi fatti di cronaca di Castellammare di Stabia raccontano di 16 arresti di altrettanti esponenti del clan dei D’Alessandro. Una famiglia criminale radicata sul territorio cittadino, tanto da essere giunta alla terza generazione criminale. Recenti inchieste della magistratura hanno riguardato il clan. Non solo traffico di droga, racket, usura. Dall’operazione Domino bis emerge che il clan si è infiltrato anche nel sistema degli appalti pubblici e nell’inquinamento della politica locale. Il clan avrebbe messo le mani anche sul servizio ambulanze e di pulizie del locale ospedale San Leonardo.
Questi casi hanno portato i senatori Ruotolo, De Petris, Errani, Mirabelli e Valente a depositare una interrogazione al ministro dell’Interno. Nell’interrogazione indirizzata a Luciana Lamorgese i senatori chiedono di valutare l’ipotesi che il prefetto nomini una commissione d’accesso agli atti del Comune di Castellammare di Stabia, «al fine di accertare l’entità di eventuali condizionamenti malavitosi e ingerenze della criminalità organizzata», ha dichiarato Sandro Ruotolo del Gruppo Misto al Senato.
I senatori che hanno scritto al ministro Lamorgese evidenziano altri tentativi d’infiltrarsi nella politica. Come durante la campagna elettorale del 2018, che ha portato all’elezione del sindaco Gaetano Cimmino. E l’inchiesta Olimpo riguardante un presunto business dei permessi per il progetto di recupero e riqualificazione dell’area ex Cirio di Castellamare di Stabia.
«Crediamo che alla luce delle ultime inchieste sia importante fare chiarezza e capire se l’intreccio politico-affaristico-camorristico sia stato tale da alterare e condizionare la vita dell’amministrazione di Castellammare – concludono gli interroganti – questo è il motivo per cui abbiamo depositato l’interrogazione e chiesto al ministro se non ritenga opportuno la nomina, da parte del prefetto, di una commissione d’accesso agli atti dell’amministrazione di Castellammare di Stabia, al fine di accertare l’eventuale entità dei fenomeni di condizionamento malavitoso degli organi amministrativi ed elettivi, nonché garantire la piena trasparenza e la corretta azione amministrativa dell’ente locale».
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