Riadattamento il dialetto sardo di Cancion sin miedo della cantautrice messicana Vivir Quintana, inno di lotta contro il femminicidio
Il 31 marzo del 2019 la 49enne Romina Meloni è stata ammazzata a Nuoro con un colpo di pistola dall’ex marito Ettori Sini, agente di polizia penitenziaria. Romina era originaria di Ozieri, in provincia di Sassari. La piccola comunità sarda è rimasta scossa. Quello di Romina non è stato l’unico femminicidio in Sardegna. E il tema ha mosso qualcosa nelle coscienze degli studenti dell’istituto comprensivo Grazia Deledda di Ozieri. Forse anche perché molti di quei ragazzi conoscono il figlio di Romina. Mossi da un sentimento di giustizia gli studenti della terza F hanno deciso di ricordare le vittime sarde di femminicidio traducendo nel loro dialetto Cancion sin miedo della cantautrice messicana Vivir Quintana, trasformandola in Chena Timire.
Romina, Speranza, Rossella, Zdenka, Susanna, Michela. Questi i nomi che fanno i ragazzi nel brano. I nomi di vittime di femminicidio. Deo so. Io sono. Si immedesimano nelle vittime questi 14enni. Sia nel canto che nel ballo, come emerge dal videoclip che accompagna il riadattamento dell’inno internazionale di lotta culturale al femminicidio. Il videoclip riporta i sottotitoli in italiano ed in spagnolo, per marcare maggiormente il riferimento alla canzone di Vivir Quintana. Per sottolineare l’interiorizzazione del tema da parte dei ragazzi. Per trasferire le emozioni che gli stessi giovani hanno provato e che nel videoclip traspaiono.
Ad accompagnare gli studenti in questo percorso il docente, regista e musicista Alessandro Carta. A coadiuvarlo i docenti Maria Paola Maieli e Mario Cola. «Abbiamo lavorato sulla verità artistica e sulla costruzione dell’intenzione dentro di sé. Gli sguardi delle ragazze mentre cantano parole così importanti sono potenti e veri», ha detto all’Agi Alessandro Carta.
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