L’1,9 per cento dei campioni analizzati risultano contaminati da insetticidi
Dai peperoncini piccanti di Repubblica Dominicana e India ai fagioli secchi del Brasile. Sono Diversi gli alimenti finiti sotto la lente d’ingrandimento di Coldiretti. Secondo l’associazione si tratta di prodotti arrivati in Italia con elevati livelli di irregolarità. Prodotti contaminati da insetticidi, non più ammessi dalla legislazione italiana ed europea. Tra le sostanze individuate Dicofol, Acephate, Permethrin, Tricyclazole, Isoprothiolane.
Per Coldiretti non si tratta di casi isolati, in quanto l’1,9 per cento dei campioni analizzati risultano contaminati. Nel caso dei prodotti italiani si riscontrano anomalie solo nello 0,6 per cento dei campioni esaminati. Nel caso di prodotti di origine extracomunitaria la percentuale di irregolarità sale al 5,8. Recentemente aveva espresso preoccupazione sulla presenza di sostanze chimiche negli alimenti anche la Corte dei Conti europea. L’associazione attende che la Commissione europea faccia sapere «quali misure intende adottare per mantenere lo stesso livello di garanzia sia per gli alimenti prodotti nella Ue che per quelli importati».
Tra i prodotti sulla lista nera di Coldiretti figurano anche le bacche di Goji cinesi, il riso pakistano, i melograni turchi, il tè cinese, il gombo indiano, il dragon fruit indonesiano, i peperoni dolci e le olive da tavola egiziani.