Il progetto è rivolto ai ragazzi tra i 14 e i 25 anni
Una delle domande più frequenti di chi naviga in rete riguarda il contrasto al dilagante odio online. Le persone di chiedono quali possano essere i mezzi per combatterlo. E lo chiedono anche gli organizzatori del progetto Words are stones, che si rivolgono ai giovani tra i 14 e i 25 anni. Combattere gli haters e denunciare le violenze riscontrate quotidianamente in rete.
La parte progettuale. I ragazzi con una fotocamera o un cellulare, dovranno immortalare le parole d’odio sui muri delle proprie città. Le foto o video dovranno essere rielaborate trasformando il messaggio in positivo. L’idea più votata dagli utenti vincerà il primo premio e potrà volare a Londra per visitare il Quartier Generale di Google o Facebook. Il miglior lavoro sarà premiato con un viaggio nella sede di Facebook o Google.
Fine ultimo del progetto è la sensibilizzazione dei giovani sul razzismo e la discriminazione online. Per questo il contest internazionale è stato chiamato “Dall’hate speech al love speech”. Words are stones punta a fornire loro le competenze necessarie per riconoscere e agire contro vere e proprie violazioni dei diritti umani. Un fenomeno sempre in crescita anche grazie alla contestuale crescita della rete come mezzo di comunicazione nell’anonimato.
Il progetto, finanziato dall’Unione europea, coinvolge Italia, Bulgaria, Grecia, Romania, Spagna, Ungheria, Repubblica Ceca e Lituania. I paesi sono coordinati dall’Istituto Europeo per lo sviluppo economico di Alessandria. Questi sarà da supporto nella creazione di una rete europea che possa promuovere la cooperazione internazionale per comprendere le situazioni di incitamento all’odio online. I paesi sono stati scelti per l’approccio politico e le azioni verso l’odio online.
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