La disposizione riguarda l’imprenditore di Alcamo, Giuseppe Amodeo
La quinta sezione della Corte d’appello di Palermo ha disposto la confisca di beni per 40 milioni di euro all’imprenditore di Alcamo, Giuseppe Amodeo. Il provvedimento riguarda il 64enne, che opera nell’edilizia e nel settore turistico-alberghiero, e i suoi familiari. A notificare il decreto la Dia di Trapani. Nella confisca rientrano le società Amodeo Costruzioni, Eat e Fly, Dedalo, Cange hotel, Società semplice ac di Impellizzeri Francesca. Nelle disposizioni del tribunale rientrano anche 159 tra terreni e fabbricati.
Le indagini hanno evidenziato che Amodeo aveva spostato i propri interessi a Castelvetrano. In quella località l’imprenditore gestiva una struttura alberghiera. Il nome di Amodeo non è nuovo agli inquirenti. Già nella seconda metà degli anni novanta era stato indagato nell’ambito di un’inchiesta per legami tra mafia ed imprenditoria. Amodeo venne arrestato insieme ad altri imprenditori. Nel 1998 fu accusato di concorso in associazione mafiosa per i legami con i boss Vincenzo Virga e Antonino Melodia. L’imprenditore patteggiò una pena a un anno e 4 mesi. Negli ultimi anni invece è stato condannato per truffa ai danni dello Stato e della Comunità europea.
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