Dopo Taranto, Padova e Massa saranno prodotte anche a Milano, Salerno e Roma
Milano, Salerno, Roma. Queste le carceri coinvolte nel progetto di produzione di mascherine anticontagio. L’accordo raggiunto tra il ministro della Giustizia Bonafede ed il commissario Arcuri prevede che i dpi realizzati saranno destinati al personale dei penitenziari di tutta Italia. La stima di produzione è di 400mila mascherine al giorno. 320 i detenuti coinvolti. Gli 8 macchinari arriveranno negli istituti di pena la prossima settimana.
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Ma la produzione di mascherine in carcere non si ferma a quelle tre strutture. Ci sono altre che sono partite su iniziative della direzione. Come a Taranto, dove pochi giorni fa i detenuti hanno avuto il via libera dall’Asl cittadina per intraprendere questo percorso nel laboratorio sartoriale presente nel carcere. Anche a Padova i detenuti sono già al lavoro da diversi giorni. La cooperativa sociale Giotto ne produce mille al giorno all’interno del carcere. Si tratta di mascherine lavabili e riutilizzabili.
A questi si aggiungono anche gli ospiti dell’istituto penitenziario di Massa. Nel laboratorio sartoriale i detenuti producevano lenzuola e federe destinate a tutte le carceri italiane ed alle caserme della polizia penitenziaria. Da qualche giorno sono stati riconvertiti per la produzione di mascherine chirurgiche. Un accordo con il ministero della Salute e con le Asl permetterà di farle distribuire anche alle strutture ospedaliere.