Sulla decisione del governo Antigone si è detta preoccupata
Tra le norme previste dal decreto Sicurezza c’è anche la dotazione della pistola taser alle forze della polizia locale. A seguito di quella decisione Antigone aveva scritto a tutte le amministrazioni delle città con oltre 100 mila abitanti. L’associazione, attraverso il presidente Patrizio Gonnella, proponeva un ordine del giorno per evitare che «gli agenti della polizia locale di quest’arma potenzialmente letale, come ci dimostrano le esperienze dei paesi dove è già in uso».
Sulle dodici città in cui doveva essere avviata la sperimentazione nel settembre 2018 nel tempo diverse avevano risposto all’appello dell’associazione che tutela i diritti dei detenuti. Da Palermo a Torino. Da Bergamo a Milano. Dopo oltre un anno la questione torna a tenere banco. L’ultimo Consiglio dei Ministri ha deliberato a favore della dotazione stabile per tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine della pistola elettrica taser.
Per Patrizio Gonnella si tratta di «un’arma pericolosa e potenzialmente mortale, come ci dimostra la realtà dei paesi in cui è in uso». Antigone ricorda i dati emersi da un’indagine della Reuters. Oltre mille morti sono stati causati dal taser solo negli Stati Uniti. Anche la Taser International Incorporation, l’azienda produttrice della pistola, ha dichiarato che esisterebbe un rischio di mortalità pari allo 0,25 per cento.
Sulla pericolosità del taser si sono espressi anche alcuni organismi internazionali, tra cui la Corte Europea dei Diritti Dell’uomo ed il Comitato Onu per la prevenzione della tortura.