La città e la rete culturale e sociale attorno alla libreria non è stata a guardare, organizzando una raccolta fondi
«Per due mattine siamo entrati in libreria e ci siamo sentiti vulnerabili, colpiti». La delusione che traspare dalle parole della presidente de La Bottega delle parole, Miryam Gison è tanta. Così come la rabbia. Nella notte tra mercoledì e giovedì dei criminali sono entrati nella sede della libreria indipendente di San Giorgio a Cremano, portando via soldi. E distruggendo il registratore di cassa, il catenaccio e la porta. Stanotte vi hanno ritrovato. In questo caso hanno solo rotto un vetro della sede de La Bottega delle parole.
Da quattro anni l’associazione gestisce gli spazi di Villa Falanga. «Chi ci segue sa che la nostra non è solo una libreria commerciale ma un presidio culturale. Abbiamo sempre reinvestito tutti i proventi per creare bellezza, cultura e comunità», ha detto Miryam Gison a dalSociale24. Ma la città e la rete culturale e sociale attorno alla libreria non è stata a guardare. La comunità ha risposto subito con una raccolta fondi.
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«Avrei tanto voluto che avessero rubati qualche libro. Gli avrei lasciato le porte spalancate. Ma a questo tipo di ladruncoli non interessa, purtroppo. Vorrei tanto incontrarli per dirgli che rubare in una libreria, in un centro culturale, è privare di un futuro le prossime generazioni. È colpire l’intera città», ha chiosato la presidente de La Bottega delle parole.