Lo ha detto al termine dell’audizione del ministro del Lavoro Andrea Orlando
Nel periodo più duro dell’emergenza alcuni settori del Paese sono stati fondamentali. Senza di essi l’Italia non avrebbe retto l’onda d’urto della pandemia. Che ha ugualmente lasciato evidenti crepi nel sistema Paese. Il personale sanitario è stato quello che ha maggiormente retto il paese dell’emergenza. Ma c’è un altro settore chiave che è staso spesso dimenticato. Soprattutto da parte delle istituzioni, che poi, in molti casi, erano quelle di cui sopperiva le mancanze. Il terzo settore. Lo ha ricordato proprio nei giorni scorsi il neoeletto Portavoce del Forum del Terzo Settore della Campania, Giovanpaolo Gaudino.
Questa mattina lo ha sottolineato anche il senatore del M5S Steni Di Piazza. «Il mondo del terzo settore e le imprese sociali hanno svolto un ruolo importassimo in questa pandemia. il cambiamento, che siamo chiamati ad accompagnare, deve tenerne conto, rendendole protagoniste del processo di trasformazione sociale ed economico in atto, non solo in Italia», ha detto l’esponente grillino della commissione Lavoro di palazzo Madama, al termine dell’audizione del ministro del Lavoro Andrea Orlando sulle linee programmatiche.
«A questo proposito, ritengo indispensabile puntare sulla finanza di impatto, come azione concreta per salvaguardare le imprese sociali e le organizzazioni del terzo settore che stanno subendo le conseguenze negative della crisi», ha detto Di Piazza. «L’economia sociale – ha aggiunto il senatore – deve essere considerata il pilastro di una nuova economia che porti valore sociale e ambientale. Per questo ritengo opportuno completare la riforma del Terzo settore, avviata dal Movimento 5 Stelle in questa legislatura, con l’adozione dei decreti attuativi. E su quest’ultimo aspetto registro una positiva apertura del ministro del Lavoro, che oggi al Senato, ha manifestato l’intenzione di procedere in questa direzione».
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