Ha cotruito una rete di 350 volontari
Due giorni fa è ricorso l’anniversario della Giornata mondiale dell’Alimentazione. In quell’occasione Coldiretti ha stilato la prima mappa della fame in Italia. Nel 2018 in Italia sono state 2,7 milioni le persone sono costrette a chiedere aiuto per poter mangiare. I numeri maggiori al Mezzogiorno, ma tutto il Paese è interessato da questo triste fenomeno. Anche la capitale, dove, tra le diverse iniziative di sostegno, c’è anche quella di Dino Impagliazzo, conosciuto come lo chef dei poveri.
Da più di dieci anni Dino sfama oltre 250 senzatetto e poveri presso le stazioni ferroviarie di Roma. La sua esperienza è iniziata per caso con l’offerta di un caffè ad un senza fissa dimora. Poi, resosi conto delle necessità più ampie delle persone che vivono in strada, decise di servire qualche pasto caldo. Le prime altre due mani le trovò nella moglie. Poi alcuni amici e familiari. Poi decine di volontari. Oggi la rete coordinata da Dino conta 350 volontari che si adoperano nella raccolta degli alimenti presso i centri commerciali, nella logistica, nella preparazione e nella consegna.
Negli anni Dino Impagliazzo ha messo in piedi l’associazione RomAmor Onlus, di cui è presidente. Non solo cibo. La rete che ha tessuto nel tempo ha permesso ai senzatetto di poter accedere ad un servizio medico, all’istruzione e a degli alloggi temporanei.
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