Il punto del presidente della Fish Campania
Sono giorni difficili per chi ha un figlio con disabilità a scuola. Non solo in Campania. Il Ministero dell’Istruzione ha le sue responsabilità, ma da Roma nessuno risponde. Poi c’è il capitolo che riguarda la Vita indipendente. Fin da troppo tempo (dal 2013) l’unico atto che il ministero delle Politiche Sociali mette in campo sono le linee guida. Ma senza una cabina di regia che effettua un monitoraggio serio e con un riscontro effettivo di come vengono impiegate le risorse nelle varie regioni.
Altro capitolo riguarda il Dopo di noi. Di questi giorni la nostra denuncia del blocco dei fondi da parte del Comune di Napoli. Risorse che non bastano mai. Così come non bastano per Campania. Nel 2018 sono circa 5 milioni di euro quelli impiegati in questa regione. Come si può garantire con questi fondi il Dopo di noi in una regione che ha più di 6 milioni di abitanti?
Le politiche per le persone con disabilità e per le loro famiglie in Italia sono ferme o si limitano alla destinazione di fondi che spesso non sono neanche sufficienti per rispondere ai diritti e ai bisogni dei destinatari. Il nuovo governo dovrebbe costruire una politica di mainstreaming, che metta in connessione tutte gli ambiti di vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Ben venga un sottosegretario ad hoc, ma ciò non è sufficiente perché ogni ministro deve assumersi la responsabilità di rispettare i diritti di tutte le persone con disabilità e delle loro famiglie. Nelle politiche del lavoro, nella scuola, per i trasporti, per l’economia, per le politiche sociali, per l’accessibilità.
Mi preoccupa molto il fatto che in questi giorni l’attenzione si sta ponendo, anche attraverso una petizione, solo sulla figura del sottosegretatario presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. E’ importante e va definita con un’apposita strategia. Come ha fatto il segretario generale dell’Onu Antonio Gutierrez inserendo la disabilità in ogni area di intervento. Il funzionamento di questa nuova politica in Italia richiede una direzione specifica, con poteri definiti ed uno staff permanente che segua le varie questioni.
Intanto non dimentichiamoci dei problemi concreti che vivono le persone con disabilità e le loro famiglie e di cui sono competenti i vari ministeri e che hanno ricadute regionali. La Fish, come ha indicato il documento conclusivo dell’ultimo congresso, sarà più efficace se continuerà ad affrontare le varie esigenze urgenti e se saprà rafforzare la propria presenza regionale con strategie nazionali condivise.
Daniele Romano
presidente Federhand/Fish Campania