Oggi la Corte di cassazione ha riconosciuto che anche nei Cas va tutelato il diritto alla salute per i richiedenti asilo, dando ragione all’Asgi
Nel marzo 2020 l’Asgi aveva denunciato che al Cas Mattei di Bologna non erano applicate le misure di distanziamento personale previste dalle norme anti Covid. Gli ospiti erano costretti a vivere in stanze di 8-10 persone e senza spazi comuni compatibili con dette misure. L’associazione aveva chiesto che ministero dell’interno, Comune di Bologna, Regione Emilia Romagna e consorzio L’Arcolaio garantissero ai richiedenti asilo il distanziamento personale imposto dalle misure legate alla pandemia.
Il Tribunale ha per tre volte respinto la causa dichiarando che doveva essere proposta davanti al Tar, in quanto il Cas è un contesto nel quale il ministero (e gli altri soggetti) hanno potere discrezionale, condannando Asgi al pagamento delle spese di giudizio. Dopo una lunghissima battaglia, oggi la Corte di cassazione ha riconosciuto che anche nei Cas va tutelato il diritto alla salute per i richiedenti asilo, dando ragione all’associazione. La decisione riconosce che il diritto alla salute (così come tutti i diritti fondamentali) va garantito a tutti, senza discriminazione alcuna e che la sua tutela appartiene alla giurisdizione ordinaria.
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