Le chiavi di casa coinvolge 30 giovani con disabilità e 300 famiglie
Raggiungere l’autonomia per le persone con disabilità è una conquista importante. Un diritto che attraverso progetti come quello del consorzio di cooperative Co&So possono acquisire. La prima sperimentazione è partita a Montecatini. I ragazzi sono stati coinvolti attivamente nella gestione della quotidianità. Dalle pulizie alla preparazione dei pasti alla scelta delle attività esterne. Un nuovo modello di percorso che il consorzio ha avviato da tempo. Il 28esimo progetto di indipendenza di giovani con disabilità.
L’ultimo progetto in ordine di tempo si chiama Le chiavi di casa e coinvolge 30 giovani con disabilità. Tre le cooperative coinvolte, Il Girasole, Giocolare e Gruppo Incontro, su 3 province, Firenze, Pistoia e Grosseto. 30 gli operatori, tre le Fondazioni, 18 le associazioni di familiari. 300 le famiglie coinvolte in un percorso di formazione per collaborare attivamente nell’acquisizione di autonomia dei propri cari. Il progetto si è aggiudicato il bando Trust in Life per il durante e il dopo di noi di Ubi Comunità, insieme a Anffas, consorzio Cgm, con il contributo tecnico di Fondazione Italiana Accenture e il contributo scientifico del Centro di Ricerca sulle Imprese di Famiglia dell’Università Cattolica.
Il concorso punta a valorizzare progetti che rispondano alla legge 112 del 2016 sul Dopo di Noi. Le chiavi di casa ha ricevuto 37mila euro di finanziamenti ed un prestito da 25mila euro al tasso dello 0,1 per cento per implementare il progetto. «Fondamentale è l’impegno profuso per aiutare i nuclei familiari che altrimenti si troverebbero da soli a gestire un problema enorme e a vivere con la preoccupazione del futuro», ha detto Claudio Giannini, presidente del contratto di rete socio-sanitario che unisce le cooperative del sistema Co&So specializzate nell’erogazione di servizi a disabili e anziani.