Disability card, più diritti in tutta Europa

Disability card, più diritti in tutta Europa

Le persone con disabilità sono state facilitate nell’esercizio sia del proprio diritto alla mobilità sia di quello di prendere parte alla vita della società e della comunità di cui sono membri

La Commissione Europea ha presentato una proposta legislativa che vuole rendere la Disabily card e il contrassegno europeo validi ed utilizzabili in tutti i 27 Stati dell’Unione. Questo strumento, adottato negli anni passati in otto Paesi europei, si è già dimostrato molto utile per aiutare le persone con disabilità nell’esercizio sia del proprio diritto alla mobilità sia di quello di prendere parte alla vita della società e della comunità di cui sono membri. 

Diritti che sono alla base di uno dei principali obbiettivi dell’Unione Europea, ovvero quello di creare uno spazio di libertà sicurezza e giustizia, in cui ogni cittadino comunitario possa circolare liberamente, accedendo ai servizi e vedendosi i riconosciuti i diritti su un piano di uguaglianza con gli altri cittadini, indipendentemente dalla loro condizione economica, sociale, culturale o disabilità.

Applicare la carta su tutto il territorio UE, significherebbe, infatti, eliminare quegli ostacoli, soprattutto economici, che le persone con disabilità affrontano nel viaggiare da uno Stato europeo all’altro e che spesso gli rendono molto difficile spostarsi effettivamente. 

La Commissione ha, inoltre proposto, che la card sia rilasciata in formato fisico o digitale, in base alle esigenze della persona che la richiede, in modo tale da renderla il più possibile accessibile per le persone con disabilità.

Per quanto riguarda il contrassegno, l’organo europeo ha proposto nel suo testo la creazione di un modello unico che rispetti determinati criteri di design e rilascio, che sia obbligatorio in ciascun Stato. L’attuale tesserino per la macchina, invero, sebbene rispetti in molti paesi comunitari, un modello europeo, non è ovunque riconosciuto. Proprio perché non esiste un’obbligatorietà nel rispettarlo. Creandosi, così, un ulteriore impedimento alla mobilità transnazionale dei cittadini con disabilità in Europa. 

La direttiva, questa è la forma data dalla Commissione alla propria azione di attività legislativa, stabilisce degli obblighi statali in relazione al Contrassegno, primo tra tutti: quello di rendere noti e consultabili in modalità accessibile le agevolazioni e i benefici che da questo derivano. Dovere indicato anche verso l’implementazione della card.

Qualora questa proposta venisse approvata, in ogni caso, la determinazione delle regole alla base del riconoscimento legale della condizione di disabilità rimarrebbe competenza nazionale. Come detto dalla Commissione nel suo preambolo questo progetto normativo, andrebbe a costituire un’importante mezzo di tutela e garanzia di quei diritti sanciti dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità che l’Unione ha ratificato, accettando l’obbligo di rispettarla e seguirla nella stesura e realizzazione delle proprie politiche.  

Elisa Marino

Redazione
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