Secondo l’Unesco Institute for Statistics, le donne rappresentano meno del 30 per cento dei ricercatori nel settore scientifico a livello globale
Nel mondo della ricerca scientifica, il divario di genere rimane una delle sfide più rilevanti da affrontare. In occasione della Giornata internazionale delle donne nella scienza, OnFoods – il partenariato di ricerca finanziato dal Pnrr su cibo, nutrizione e sostenibilità – ha voluto sottolineare l’importanza di una maggiore equità di genere nel settore accademico e scientifico.
Donne e scienza: il divario ancora presente
Secondo l’Unesco Institute for Statistics, le donne rappresentano meno del 30 per cento dei ricercatori nel settore scientifico a livello globale. In Italia, su un totale di 136mila ricercatori, solo 47mila sono donne, pari al 34 per cento. Questo squilibrio emerge già nei percorsi formativi, dove appena il 30 per cento delle studentesse sceglie discipline Stem. Anche nei paesi con politiche attive per la parità di genere, la rappresentanza femminile nei ruoli apicali rimane limitata.
Medicina e scienze biologiche: una rappresentanza alta, ma con limiti
Nel settore medico e biologico, le donne costituiscono oltre il 70 per cento degli assegnisti di ricerca nelle scienze mediche e il 66,2 per cento nelle scienze biologiche. Tuttavia, questa presenza decresce sensibilmente nei ruoli di leadership. In Italia, più del 60 per cento degli studenti di medicina sono donne, ma questa percentuale crolla drasticamente quando si analizzano i dati relativi ai primariati e alle posizioni di vertice in strutture sanitarie e di ricerca.
Le strategie di OnFoods per la parità di genere
OnFoods ha implementato strategie mirate a favorire la presenza femminile in tutte le fasi del progetto. Una delle azioni più significative è stata l’adozione di criteri di reclutamento inclusivi, che hanno portato a superare l’obiettivo iniziale del 40 per cento di rappresentanza femminile previsto dal Pnrr.
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Daniele Del Rio, presidente della Fondazione OnFoods, ha evidenziato come il progetto sia riuscito a garantire un’elevata presenza femminile nelle discipline trattate, grazie alla loro natura interdisciplinare. Tuttavia, la sfida rimane nel favorire la promozione delle donne a ruoli di maggiore responsabilità.
Voci dal mondo accademico e scientifico
Hellas Cena, pro-rettrice dell’Università di Pavia e coordinatrice dello Spoke 6 di OnFoods, sottolinea che, sebbene le donne siano ben rappresentate in ambito medico, la situazione ai vertici è ancora sbilanciata. La professoressa Anna Maria Colao, coordinatrice dello Spoke 5 di OnFoods e primaria di endocrinologia all’Università di Napoli, conferma che il soffitto di cristallo è ancora presente nelle carriere sanitarie, penalizzando le donne nonostante le loro competenze. Secondo Colao, il mancato accesso ai ruoli di leadership femminili rappresenta una perdita non solo per le carriere individuali, ma per l’intero sistema sanitario.
Patrizia Riso, presidente del comitato scientifico di OnFoods e ordinaria all’Università di Milano, evidenzia un ulteriore aspetto fondamentale: la necessità di considerare le differenze di genere anche nei contenuti delle ricerche scientifiche, specialmente in ambiti come nutrizione e salute.
OnFoods non si limita a rispettare le soglie imposte dal PNRR, ma punta a costruire un ambiente di ricerca che valorizzi concretamente le competenze femminili. La strada verso una piena uguaglianza di genere nella scienza è ancora lunga, ma iniziative come questa rappresentano un passo concreto verso un futuro più equo e inclusivo. Maggiori informazioni sulle attività sul sito di OnFoods, o contattando l’ufficio stampa all’indirizzo communication@onfoods.it.
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