L’identità deve essere comunicata solo a giudici e legali difensori
Inizia una rivoluzione femminista. Questo lo slogan gridato dai manifestanti egiziani per chiedere un intervento contro gli abusi sessuali. Alle proteste era seguito l’arresto di ex studente universitario 22enne accusato di numerosi abusi sessuali. Abusi perpetrati anche a danno di minori. Oltre cento le testimonianze postate su Instagram.
La mobilitazione popolare ha portato il parlamento egiziano ad avviare l’iter di legge per garantire l’anonimato alle vittime di abusi. Il provvedimento stabilisce che l’identità delle vittime deve essere comunicata solo a giudici e legali difensori. Questa misura vuole incoraggiare le donne a denunciare e al contempo a tutelarle dai pregiudizi a cui spesso sono soggette le vittime di abusi.
In Egitto le molestie sessuali sono reato dal 2014. Fino ad oggi però le donne erano restie alla denuncia. Anche per le resistenze della polizia ad accoglierle. Per la parlamentare Ghada Ghareeb questa legge è un primo passo in avanti «sulla lunga strada della creazione di procedure che preservino i diritti delle donne».