L’esclusione abitativa in Europa

L’esclusione abitativa in Europa

Un aumento di circa il 70 per cento di senza fissa dimora rispetto al 2008

Gli obiettivi di lotta alla povertà ed esclusione sociale che l’Europa di era posta entra il 2020 non sono stati raggiunti. Solo nel 2017 era stato registrato un leggero calo di persone a rischio di povertà ed esclusione sociale rispetto al 2008. Nel computo totale questi dieci anni hanno segnato un aumento. A certificarlo è il quinto rapporto sull’esclusione abitativa in Europa redatto da Feantsa e Fondazione Abbé Pierre. Il rapporto evidenzia che ci sono circa 700mila senzatetto. Circa il 70 per cento in più rispetto al 2008.

In Italia, dove la stima ad oggi è di circa 50mila, la cifra è in costante aumento. La percentuale di persone senzatetto per più di due anni è aumentata dal 27,4 al 41,1. La percentuale di quanti lo sono da più di quattro anni è passata dal 16 del 2011 al 21,4 del 2014. Le persone senza fissa dimora nei Paesi Bassi sono 40mila (+121% rispetto al 2008). Un incremento del 150 per cento si registra in Germania e del 211 in Irlanda. Quasi tutti gli Stati membri hanno visto crescere in modo esponenziale il numero di homeless dal 2008 ad oggi.

Cambia anche il profilo dei senza fissa dimora. Fino a dieci anni fa si trattava per lo più di uomini single. Oggi sono in costante aumento le famiglie, soprattutto di nazionalità non europea. Il rapporto evidenzia che gli Stati membri hanno diminuito la spesa per realizzare alloggi a prezzi accessibili. Al contempo Feantsa e Fondazione Abbé Pierre hanno calcolato che sarebbe necessario meno del 3 per cento delle risorse previste per il Recovery plan per permettere a tutti i senzatetto di vivere in condizioni abitative dignitose per un anno.

Durante l’emergenza alcuni enti locali in Italia e Paesi Bassi hanno messo a disposizione appartamenti liberi per la sistemazione temporanea degli homeless. A Londra, 300 camere d’albergo sono state messe a disposizione per i senzatetto per 12 settimane in virtù di un accordo tra le autorità locali e il Gruppo InterContinental Hotels. In Francia sono stati resi disponibili 9mila posti in albergo.

Redazione
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