La pandemia ci ha fatto capire, tra le altre cose, che il mondo del lavoro è crudele. L’emergenza ha tagliato milioni di posti di lavoro nel mondo. E l’Italia non è stata da meno. Solo a dicembre sono stati 101 mila i lavoratori che hanno perso il posto. Molti di questi lavoratori sono entrati in un vortice di difficoltà. E sono andati ad aggiungersi alla già vasta platea di persone in cerca di lavoro, disoccupate, in difficoltà. Persone di solito escluse da dinamiche aziendali e lavorative. Queste persone possono essere una risorsa sociale ed economica per le imprese. Per aiutarli in questo delicato passaggio c’è fareinclusione.it, sito nato recentemente per raccontare il progetto di inclusione sociale nelle province di Novara, Verbania, Varese e Vercelli.

Fare in questo caso è l’acronimo di Formazione, Appartenenza, Responsabilità, Esperienza. Ma anche e soprattutto un percorso che si concretizza nei fatti. Un progetto nato per sensibilizzare l’inserimento nel mondo del lavoro di persone socialmente fragili. Il progetto prevede l’affiancamento, nell’ottica di un’impresa sociale totalmente sostenibile. I lavoratori che vengono formati e inseriti in azienda diventano una risorsa. L’iniziativa è rivolta sia a persone con disabilità che in altre condizioni di fragilità. Fare nasce anche grazie al bando del terzo settore della Regione Piemonte.

LEGGI ANCHE: Lavoro: è boom per i brand inclusivi

Sul sito è presente inoltre un’area dedicata al volontariato. Fare inclusione non è solo un racconto dei progetti già messi in campo, ma anche la possibilità di mettersi in relazione con enti, associazioni, aziende, realtà lavorative e persone che vogliono dedicare un po’ del proprio tempo e delle proprie competenze al volontariato.

@dalsociale24