Sant’Egidio ha lanciato un appello agli albergatori chiedendo di mettere a disposizione le strutture temporaneamente chiuse
Appena pochi giorni fa la comunità di Sant’Egidio aveva lanciato un appello sul possibile aumento della precarietà abitativa. Presentando il progetto Riparto da Casa l’organizzazione aveva evidenziato che si tratta di un «fenomeno già presente in tempi ordinari, sta negli ultimi mesi diventando una vera e propria minaccia per molti nuclei familiari». Un fenomeno che è già realtà per i senza fissa dimora. Una realtà sempre più presente nelle grandi città come Milano e Roma dove è in aumento il numero di nuovi poveri.
Proprio nella capitale Sant’Egidio ha lanciato un appello agli albergatori chiedendo di mettere a disposizione dei senza fissa dimora le strutture temporaneamente chiuse causa pandemia. Un appello che arriva a pochi giorni dal settimo decesso di un senzatetto a Roma dall’inizio di novembre. Appello che non è rimasto inascoltato. Intervistato dall’agenzia di stampa Dire il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli, ha evidenziato che già in altre situazioni di emergenza gli albergatori hanno risposto presente. «Ma è l’amministrazione che deve farsi sentire, non possiamo sostituirci alle istituzioni».
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Intanto per l’emergenza freddo di questo inverno c’è chi si è mobilitato per dare un sostegno alle persone senza fissa dimora. Il gruppo di tassisti Tutti Taxi x Amore ha organizzato una raccolta solidale di alimenti non deperibili, coperte, maglioni, giacconi, sacchi a pelo, scarpe da donare alle associazioni che si occupano degli homeless. A Roma saranno donate proprio alla comunità di Sant’Egidio. Per info ed adesioni contattare Romberto al 329 6284386. La campagna è attiva, dal 16 al 23 gennaio, anche a Milano, Bergamo, Mestre, Padova, Bologna, Firenze, Bari e Lecce. Il numero di chiamare è il 346 8004680.