La proposta dei consiglieri di centrodestra al Comune di Perugia, Cristiana Casaioli e Massimo Pici
La violenza di genere è un tema che non dovrebbe avere colore politico né posizioni diverse. Eppure c’è chi riesce. Come i consiglieri di centrodestra al Comune di Perugia, Cristiana Casaioli e Massimo Pici. La loro proposta di legge sul contrasto alla violenza di genere sta facendo discutere. Per non usare termini passibili di denuncia. Finché violenza non ci separi. Questo il nome della proposta di legge. Già questo dovrebbe bastare a chiudere il documento in un cassetto e non riaprirlo più. Ma leggendo la proposta presentata in Consiglio comunale lo scorso martedì la situazione peggiora. Secondo i consiglieri la lotta alla violenza di genere deve passare per percorsi prematrimoniali e preconvivenza.
Un percorso «all’interno del quale fornire utili indizi ad entrambi i soggetti, dando conto di elementi ed indicatori che caratterizzano i cosiddetti rapporti sbilanciati o malati». Parole messe nero su bianco su carta intestata di Palazzo dei Priori che dovrebbe far vergognare chi le ha scritte. Non è dato di sapere chi terrebbe questi corsi. Una proposta che arriva dopo l’aumento del numero di femminicidi e dopo un periodo, quello del lockdown, nel corso del quale è stato confermato che le violenze di genere si consumano prevalentemente in ambito familiare.
La proposta non si ferma qui. Diventa perfino comica, se questa parola può essere utilizzata parlando di questo tema. I due consiglieri propongono inoltre vacanze per le coppie in crisi, gadget, benefit. Ed ancora la possibilità di riservare degli alloggi di edilizia popolare temporaneamente a uno dei partner della coppia in crisi. Una proposta che «fa confusione tra conflitto e violenza: le situazioni conflittuali presuppongono due parti che dialogano, ma la violenza è unilaterale, con soggetti che agiscono e soggetti che subiscono», ha sottolineato la consigliere di opposizione Lucia Maddoli.
Un documento che per la senatrice umbra Emma Pavanelli è «sconcertante». Per la senatrice «questo succede quando si vuole affrontare un problema così complesso, come quello della violenza di genere, senza preparazione e cognizione di causa. Un documento aberrante, che offende tutte le donne e che ci riporta indietro di decenni e che dimostra quanto questa destra sia senza idee e ignorante su temi così importanti», ha detto la Pavanelli.
@ciro_oliviero