La lettera della Federazione Italiana Organismi per le Persone senza dimora
Potenziare i servizi per gli homeless. La Fio.Psd già un mese fa aveva chiesto alle istituzioni competenti di «prevedere dei protocolli di intervento e misure preventive soprattutto per i servizi di bassa soglia». La presidente Cristina Avonto questa mattina ha scritto nuovamente al governo ed agli organi competenti a livello locale. La richiesta è ancora una volta quella di rafforzare le misure di tutela sanitaria per le persone senza dimora. La federazione chiede inoltre di garantire adeguati sistemi di sorveglianza sanitaria agli operatori coinvolti.
Le 55 mila persone senza dimora che vivono in Italia hanno molte difficoltà. Dai problemi di salute ai disturbi mentali. Dalla barriera linguistica alla fragilità relazionale. «La situazione all’interno dei servizi rivolti alle persone senza dimora si presenta problematica e densa di difficoltà», si legge nella lettera della Fio.Psd. Non sono state trasmesse indicazioni omogenee rispetto alla gestione del rischio contagio. Le uniche sono le istruzioni diffuse proprio dall’organizzazione.
La Fio.Psd fa notare che la circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali del 28 marzo ha chiarito che gli enti locali e le Regioni devono assicurare i servizi per le persone più vulnerabili nell’emergenza Coronavirus. Con l’aumento dei contagi nei servizi rivolti alla grave marginalità, «riteniamo che sia indispensabile – scrive la Avento – chiedere procedure d’intervento in carico alle autorità sanitarie, di concerto con le protezioni civili, gli enti locali e gli enti gestori dei servizi, al fine di affrontare prontamente la diffusione del virus Covid-19 sia all’interno delle strutture di accoglienza sia in strada. Il rischio dell’aumento dei contagi incontrollabile nei circuiti bassa soglia e in strada è una questione di salute pubblica, urgente e indifferibile».