La foresteria di San Severo

La foresteria di San Severo

cento moduli abitati che possono ospitare quattrocento persone

La scorsa settimana avevamo raccontato di San Severo per l’istituzione dello sportello informativo multilingue “CaporAlt”. Lo sportello rientra nel protocollo sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura. Questa settimana dal comune pugliese arriva un’altra notizia a favore dei migranti. A breve sarà consegnata la foresteria per ospitare persone straniere impegnate nella raccolta del pomodoro.

Si è detto molto contento per questo risultato il presidente di Ghetto Out, Hervè Latyr Faye, dato che stavano provando ad ottenerlo da alcuni anni. Si tratta di cento moduli abitativi. Ognuno di questi può ospitare quattro persone. Ogni modulo è provvisto di cucina, bagno e camere da letto.

«Chiudere ghetti è possibile, ma creando alternative perché non si risolve un problema abbattendo baracche e lasciando in strada la gente. Si deve sempre dare una alternativa. È un primo passo ma fondamentale per combattere chi sfrutta i braccianti nelle campagne», ha detto alla Dire Hervè Latyr Faye.

Redazione
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