La legge anti-spreco, entrata in vigore il 1 gennaio, ha una visione più ampia: eliminare tutti gli imballaggi in plastica monouso entro il 2040
Zucca, carote, pomodori, banane, arance sono alcuni dei trenta prodotti ortofrutticoli sui quali la Francia ha eliminati gli imballaggi in plastica. A partire dal 1 gennaio di quest’anno è entrata in vigore la direttiva per eliminare oltre un miliardo di imballaggi in plastica annui non necessari. Un processo che sarà graduale – fino al 2026 – per l’eliminazione di packaging in plastica dal 37 per cento dei prodotti ortofrutticoli venduti sul territorio nazionale. In sostituzione della plastica monouso saranno introdotti contenitori riutilizzabili. Questi ultimi dovranno essere portati dagli stessi clienti o forniti dai vari punti vendita.
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La legge anti-spreco ha una visione più ampia: eliminare tutti gli imballaggi in plastica monouso entro il 2040. Una misura simile a quella adottata sul finire dello scorso anno dal governo spagnolo, dove saranno messe a bando a partire dal 2023. L’Unione europea ha invece promosso, lo scorso agosto, l’iniziativa #Returntheplastics, che prevede la riduzione dell’impatto degli imballaggi e delle bottiglie di plastica riciclandoli e realizzando un sistema di vuoti a rendere. L’Italia invece è molto indietro su questa strada. L’ultima iniziativa è stata prevista dal dl Semplificazione che introduce, tra le altre cose, il cauzionamento degli imballaggi in vetro, plastica e metallo.
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