Un riconoscimento che attesta il rispetto di rigorosi principi di tutela ambientale, con verifiche dell’impatto dell’olio sulla salute e la sostenibilità
Da anni la cooperativa sociale Osiride sta portando avanti un’operazione di recupero di uliveti tra Cellole e Sessa Aurunca. Un lavoro importante che ha portato a numerosi riconoscimenti. Ultimo in ordine di tempo quello di presidio slow food al frantoio Nata Terra e di menzione dell’olio nella guida all’extravergine di Slow Food Italia 2022. Un riconoscimento che attesta il rispetto di rigorosi principi di tutela ambientale, con verifiche dell’impatto dell’olio sulla salute e la sostenibilità.
«Il perimetro dentro cui il progetto ha preso piede è quello dell’agricoltura sociale: abbiamo generato economia, sostenendo la valorizzazione di un territorio complesso», ha detto il presidente della cooperativa sociale Osiride, Ciro Maisto.Un progetto che ha un doppio impatto sociale. I terreni sui quali sorgono gli ulivi sono infatti confiscati alla camorra. In più l’intero ciclo di produzione, dalla cura degli ulivi fino alla raccolta e alla trasformazione delle olive, coinvolge persone svantaggiate.