A Roberti ha replicato il centro italiano solidarietà di Trieste
Lo scorso luglio il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, aveva proposto un muro di 243 chilometri ad est per arginare il fenomeno migratorio dai Balcani. Il progetto, che era poi parzialmente rientrato, prevedeva anche altre misure anti migranti. Come quelle di espulsione, tornate in auge ieri. L’assessore alla Sicurezza Pierpaolo Roberti ha proposto la revoca del permesso di soggiorno, oltre a delle sanzioni per chi li accoglie, in caso di violazione delle disposizioni previste dal dpcm.
A Roberti ha replicato il centro italiano solidarietà di Trieste sottolineando che «in un ordinamento democratico il sistema giuridico e, in particolar modo, l’ordinamento penale, è uguale per tutti, senza che possano essere introdotte distinzioni per qualunque ragione». L’Ics ha inoltre ricordato che la condizione giuridica dei richiedenti asilo è regolata dalla normativa europea e «addirittura di revocare il diritto d’asilo è moralmente aberrante e giuridicamente priva di senso», scrive ancora l’Ics.
La proposta di Roberti era stata supportata dalle segnalazioni di cittadini stranieri nella zona della stazione centrale di Trieste. Il centro italiano solidarietà fa sapere che si tratta di numeri contenuti grazie al lavoro dei volontari. Inoltre, sottolinea l’Ics, «non si tratta di persone che scelgono volontariamente di stazionare all’aperto, bensì di persone senza dimora tuttora prive di un ricovero per inerzia delle autorità».