La denuncia di Gianfranco Schiavone dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione sulla mancata campagna informativa per il vaccino agli stranieri
Appena due giorni fa avevamo raccontato della vittoria delle organizzazioni del terzo settore campane che si erano battute per la vaccinazione degli stranieri. Dopo pochi giorni però la stessa battaglia si gioca su un altro campo. Quello del Friuli Venezia Giulia. Parlando all’Agenzia di stampa Dire, Gianfranco Schiavone dell’Asgi ha sottolineato che c’è una scarsa informazione sulla vaccinazione nelle comunità straniere. Non c’è infatti un programma informativo, nessuna pubblicazione multi-lingue. «In Friuli Venezia Giulia, come in altre regioni, c’è un grave problema di accesso degli irregolari alle vaccinazioni, perché le persone non sanno di poterlo fare; ritengono erroneamente di non poterlo fare; e soprattutto non sanno come farlo», ha sottolineato Schiavone.
In Friuli si occupano di buona parte dell’accoglienza ordinaria e straordinaria di richiedenti asilo il consorzio italiano di solidarietà e la Caritas. Grazie agli enti di accoglienza i richiedenti asilo riescono ad accedere alle cure mediche e dunque anche al vaccino. C’è però una larga platea di cittadini irregolari che crede di non poter accedere a questa prestazione, come ha ricordato Schiavone. Ma a garantire loro l’accesso al vaccino è l’articolo 35 del Testo unico sull’Immigrazione, che richiama il diritto inalienabile alla salute previsto dall’articolo 32 della Costituzione.
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Per Schiavone la Regione non ha mai attuato il sistema previsto dalla normativa perché «presa da un cieco furore ideologico contro i cosiddetti clandestini. Quindi non mi aspetto che la Regione Friuli Venezia Giulia attui alcun programma serio per la vaccinazione degli irregolari, in questo modo pregiudicando il diritto alla salute dei migranti, ma anche di tutti i quanti i cittadini visto che il virus non chiede documenti», ha concluso il giurista.
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