Progetti come questi sono essenziali per realizzare il diritto all’accessibilità delle persone con disabilità, a partire dai servizi essenziali
Amiu Genova in collaborazione con il Comune di Genova e l’Uici ha ideato un progetto per rendere la raccolta differenziata della città accessibile alle persone cieche e ipovedenti. Il progetto, presentato pubblicamente pochi giorni fa, prevede che il posizionamento dei bidoni nelle ecoisole cittadine segua un ordine specifico e ripetuto in tutte le postazioni, ovvero da sinistra a destra, organico, carta, plastica e indifferenziato. Inoltre, la multiservizi produrrà 14mila supporti tattili di forma tonda e di un materiale resistente ai vari fenomeni climatici, che avranno in rilievo e in Braille le iniziali del nome del contenuto di ciascun contenitore.
Tali dispositivi tattili saranno posizionati sulla parte destra di ogni bidone, proprio affianco al pulsante di apertura e serviranno alle persone con disabilità visive ad individuare dove collocare precisamente la loro spazzatura, così da poterne compiere un corretto riciclaggio. L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti non è nuova a questo tipo di progettazione, come vi abbiamo già raccontato sul nostro giornale. Invero, lo scorso gennaio l’associazione ha dato vita con l’Ama di Roma ad una intesa volta, anche in questo caso, a rendere chiara e autonomamente identificabile dalle persone con compromissioni visive la differenziazione di rifiuti raccolti nei vari bidoni.
Progetti come questi sono essenziali per realizzare il diritto all’accessibilità delle persone con disabilità, necessario, a sua volta, per l’esercizio degli altri diritti fondamentali, come quello di partecipare attivamente e in modo concreto alle politiche ecologiche della propria città.
Elisa Marino