Un progetto di formazione e cultura che mira all’integrazione dei richiedenti asilo e delle fasce deboli
Il Campus di Coronata apre alla città di Genova. Un progetto di formazione e cultura che mira all’integrazione dei richiedenti asilo e delle fasce deboli della popolazione. Il campus, gestito dall’ufficio diocesano Migrantes e dalla cooperativa L’altra storia vuole diventare un incubatore di impresa sociale.
Sono 80 gli ospiti del Coronata. 250 le persone che lo frequentano, comprese quelle che arrivano da altri centri di Genova. Molte le attività che si svolgono al campus. Dai corsi di italiano alla scrittura del curriculum vitae. Dai corsi di falegnameria alla cucina fino alla sartoria. Laboratori che hanno permesso, nel tempo, ad alcuni degli ospiti di trovare anche un lavoro. Circa il 10 per cento delle circa mille persone che sono transitate al Campus.
«Ci sono tante persone che hanno bisogno di accudire i propri cari e che attraverso la grande umanità che pervade questi luoghi penso possiamo dare», ha detto il direttore dell’ufficio diocesano Migrantes, don Giacomo Martino. Nell’area dove sorgeranno un parco cittadino e un auditorium una volta era presente l’ospedale San Raffaele. Un luogo per accogliere la città, come ha detto Martino, in «un bell’ambiente ma anche incontrando i ragazzi e ascoltando le loro storie».