Scacco all’organizzazione di scafisti che gestiva il traffico umano tra le coste tunisine e Lampedusa, arrestato questa notte dai finanzieri dal nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo assieme ad altre 11 persone un tunisino ritenuto reggente del clan dedito allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina, contrabbando di tabacchi lavorati e fittizia intestazione di beni e attività economiche che da anni è residente in Italia.

Da quanto si apprende dalle indagini il clan effettuava viaggi per il costo di Tremila euro per passeggero a bordo di un gommone di grossa cilindrata, eludendo così i controlli. Il gommone a seconda delle condizioni marittime trasportava un massimo di 15 persone a traversata.
L’indagine dei finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, in collaborazione con personale dello Scico e dei Comandi Provinciali di Trapani e Agrigento, nonché del Reparto Operativo Aeronavale, è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Alcuni indagati sono stati bloccati nel porto di Palermo, mentre erano in partenza per la Tunisia, con denaro contante per oltre 30mila euro.

Oltre agli arresti la Guardia di Finanza effettua sequestri di beni mobili e immobili e conti correnti collegati all’organizzazione dove si trasferivano dopo movimentazione di danaro, i profitti dell’attività illecita. Sigilli anche a un ristorante sul lungo mare di Mazzara, a una casa bunker, che si trova a Marsala, a un un’azienda agricola. Sequestrati pure un rimessaggio barche e due pescherecci, il tutto pere un valore stimato di tre milioni di euro