Il progetto Buon Fine cerca di evitarlo attraverso le donazioni
Il 5 febbraio si celebra la Giornata nazionale contro lo spreco alimentare. I dati dell’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg evidenziano che gli italiani sono più accorti di un tempo quando fanno la spesa. Comprano meno per cestinare meno cibo possibile. Lo studio evidenzia che lo spreco settimanale medio delle famiglie è passato da 6,6 a 4,9 euro settimanali. Il totale annuo arriva così a 6,5 miliardi di euro contro gli 8,4 registrati nel rapporto precedente.
I cibi più sprecati sono i freschi, come frutta, verdura, latte, formaggi. Per il 70 per cento degli italiani intervistati per l’indagine Coldiretti/Ixè lo spreco del cibo è legato all’eccedenza negli acquisti o nel cucinare. Questo accade anche perchè il 37 per cento degli italiani fa la spesa settimanale, mentre solo il 18 per cento in base alla reale necessità di acquisto.
Gli sprechi alimentari non riguardano solo i cittadini, ma anche supermercati e grande distribuzione. Il progetto Buon Fine cerca però di evitarlo, donando la merce in solidarietà. La campagna della Coop ha permesso alle cooperative di donare solo nel 2019 circa 6.190 tonnellate di alimenti. A beneficiarne 948 associazioni di volontariato. Quello realizzato da Coop è «un modello di donazione a chilometro zero perché – si legge in una nota – immediatamente dai 661 punti vendita coinvolti si raggiunge attraverso la rete capillare delle associazioni e grazie al lavoro congiunto di dipendenti e soci la destinazione individuata».
Altra misura di contrasto allo spreco alimentare, a fianco delle donazioni, è “Mangiami subito”, la vendita di prodotti prossimi alla scadenza a prezzi scontati dal 50 al 60% a fine giornata. Queste ultime ammontavano a oltre 52 milioni di euro (stima 2019).