Il 10 dicembre 1948 le Nazioni Unite approvavano la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. In quella stessa data si celebra la Giornata Internazionale dei Diritti Umani. Nell’anniversario di quella storica data Caritas pubblica il Dossier “Apriamo gli spazi. Ri-animiamo processi di costruzione partecipata delle politiche pubbliche”. Una riflessione sul ruolo delle organizzazioni che lavorano per tutelare i diritti delle persone e delle comunità. Un ruolo che la società in alcuni casi sembra sminuire, ma che è fondamentale, ancor più in questo anno segnato dall’emergenza sociale, sanitaria ed economica da Covid-19.

Ad evidenziare l’argine che viene spesso posto davanti al lavoro delle organizzazione che si occupano degli ultimi anche il rapporto di Civicus. Cresce la popolazione che vive nella repressione. Dal 19 per cento del 2018 si sale all’attuale 40 per cento. Aumenta la percentuale anche nell’Unione europea, dove, come evidenzia il rapporto, i governi di alcuni Paesi stanno limitando la libertà dei cittadini, talvolta con l’uso della forza. A confermarlo anche la ricerca di Caritas nei Balcani attraverso il progetto Societies, dove il 40 per cento delle 266 associazioni intervistate, per lo più escluse da qualsiasi supporto governativo. Inoltre, data la crisi legata alla pandemia, l’86 per cento di queste organizzazioni non riuscirà ad operare oltre i sei mesi.

Il rapporto si interroga inoltre sul ruolo della società civile sull’impiego dei fondi europei ed in particolare del programma Next Generation. Un’opportunità di cambiamento verso la sostenibilità. Caritas ne discuterà anche nel corso della Conferenza Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, prevista per il 20 e 21 gennaio.