La vera emergenza della giustizia sono i tempi dei processi. A sottolinearlo la presidente del Senato Casellati. Nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario presso le Camere Penali di Padova la Casellati ha dichiarato che si tratta di un tema attuale.

«I numeri ci dicono che in Italia si verificano circa mille casi di ingiusta detenzione all’anno e non bisogna mai dimenticare che dietro a ogni singolo caso vi è un dramma umano: donne e uomini illegittimamente privati della propria libertà e la cui vita affettiva, sociale e lavorativa è stata fortemente pregiudicata», ha evidenziato Maria Elisabetta Alberti Casellati.

I numeri sono allarmanti. Lo ha messo in evidenza anche la presidente del Senato. Soprattutto quelli relativi alla durata dei processi. Questo è uno dei principali motivi, infatti per i quali il sistema giudiziario italiano è tra gli ultimi in Europa in termini di efficienza. «Il mancato rispetto del precetto costituzionale della ragionevole durata del processo nuoce non solo all’imputato ma anche alle parti offese», ha detto Casellati, la quale ha evidenziato che non si è solo vittime del reato, ma anche del sistema.

L’unico modo per uscire è percorrere la via degli interventi normativi, ma anche di «investire nella giustizia: rafforzare gli organici dei magistrati e del personale amministrativo, specie nei territori più sguarniti e in sofferenza; approntare ed attuare un progetto di potenziamento delle strutture giudiziarie e, più in generale, lavorare sull’efficienza nella gestione dei processi».