Gli italiani hanno rinunciato a curarsi

Gli italiani hanno rinunciato a curarsi

Di questi 3 milioni di italiani hanno rinunciato alle cure mediche a causa di sopraggiunte difficoltà economiche legate all’emergenza da Covid-19

Uno dei principali ambiti colpiti dall’emergenza da Covid-19 è senza dubbio la sanità. Non solo per i danni provocati dalla pandemia. Anche per le ripercussioni che l’emergenza economica dovuta alla crisi pandemica ha avuto su molti italiani. Dall’indagine condotta per Facile.it da mUp Research e Norstat è emerso che tra marzo e dicembre dello scorso anno circa 3 milioni di italiani hanno rinunciato alle cure mediche. Motivo le difficoltà economiche legate all’emergenza. Se l’indagine si allarga a quanti si sono visti rimandare visite od operazioni il numero sale a 32,8 milioni. Ovvero il 73,6 per cento di quante avevano un appuntamento presso una struttura sanitaria. 13 milioni di questi si sono visti annullare l’appuntamento.

Il rinvio medio è stato di 53 giorni. Se è vero che nessuna branca è stata immune da ritardi ed annullamenti, è altrettanto vero che i settori medici più colpiti sono stati gastroenterologia ed urologia. Rispettivamente per l’81,2 e il 75 per cento. Non mancano neanche ritardi e annullamenti per patologie gravi. Il 61,1 per cento dei pazienti cardiologici si è trovato in questa situazione, con un rinvio medio a 72 giorni. Così come il 47,2 per cento dei pazienti oncologici, che mediamente hanno avuto un rinvio a 63 giorni. L’impatto del Coronavirus sul sistema sanitario nazionale è stato devastante.

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Questi accadimenti hanno fatto inevitabilmente aumentare il ricorso alla sanità privata. Il 30,2 per cento del campione, ovvero 7 milioni di italiani, ha deciso di rivolgersi ad una struttura privata dopo l’allungamento dei tempi nel pubblico. Di questi solo il 18,9 per cento aveva un’assicurazione che copriva i costi degli esami anche nel privato. Per gli altri la spesa media è stata di 292 euro per singolo esame o visita medica. La maggior parte degli intervistati (il 73,2%) ha dato fondo ai propri risparmi. Il 9,1 ha invece chiesto un prestito a parenti, amici o ad una società di credito. Questi ultimi si registrano soprattutto al sud con 125mila richieste di finanziamento per un importo medio di 6.145 euro, da restituire in 53 rate (circa 4 anni e mezzo).

Se si considerano altri fattori, oltre quello economico, i 3 milioni che hanno rinunciato a curarsi salgono a 30. Di questi il 71,3 per cento lo ha fatto per paura di contrarre il virus, mentre il 19,7 a causa dell’allungamento dei tempi per effettuare la visita o gli esami prenotati.

Redazione
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