La classifica CleanCities di Legambiente e le richieste della Fiab
Prima il decreto Rilancio, poi il decreto Semplificazioni hanno introdotto incentivi per la mobilità sostenibile. Incentivi per l’acquisto di biciclette. Il bonus bici voluto dall’allora ministro dell’Ambiente del Conte II Sergio Costa valeva 120 milioni di euro. Detrazioni anche nel dl Semplificazioni. Soprattutto per le bici elettriche o a pedalata assistita che rientrano tra le spese mediche per le persone con disabilità detraibili nella dichiarazione dei redditi. Gli incentivi per le due ruote arrivano a quota 315 milioni di euro. Ciò ha fatto registrare numero record per il mercato della bici. Un +27 per cento di acquisti.
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Gli italiani hanno voglia di riprendersi la strada. Di viaggiare in modo più sostenibile. E vogliono farlo su percorsi dedicati. Non bastano più le piste ciclabili. Servono dei veri e propri percorsi. A chiarirlo le 160 associazioni di ciclisti che costituiscono la Federazione italiana ambiente e bicicletta. Con la necessità di condividere la carreggiata tra tutti i mezzi. Come succede già in altri Paesi, ad esempio la Svizzera. E come cercano di fare alcune città italiane. Come quelle amiche della mobilità dolce elencate dalla classifica Comuni Ciclabili. E quelle presenti nella classifica CleanCities di Legambiente che si basa sui km di piste ciclabili realizzati nel 2020 e sugli obiettivi 2030. Bolzano, Pesaro, Ferrara, Ravenna e Cesena a guidare la classifica.
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